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Roma, 7 - 8 maggio 2016
Open House Roma
e Lungara-Garibaldi. Artisti all'incrocio del tempo
La coda dell’occhio partecipa per la terza volta a Open House Roma con il progetto Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo, avviato nel 2010 per valorizzare la memoria artistica e l’attuale patrimonio culturale di questa zona di Trastevere.

La coda dell’occhio partecipa per la terza volta a Open House Roma con il progetto Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo avviato nel 2010 per valorizzare la memoria artistica e l’attuale patrimonio culturale, sociale e imprenditoriale di una delle zone più suggestive di Trastevere. 

Grazie a Open House, la manifestazione internazionale che coinvolge 31 città nel mondo, arrivata alla sua quinta edizione romana, sabato 7 e domenica 8 maggio si potranno visitare gratuitamente oltre 150 edifici e si potrà partecipare a 50 eventi speciali in tutta Roma. La coda dell’occhio anche quest’anno offre al pubblico di Open House una serie di tappe in un percorso ideale tra via della Lungara, via Garibaldi e le pendici del Gianicolo per incontrare lo specialissimo genius loci che da secoli si aggira senza sosta in questo triangolo urbano ad altissima densità d’arte, storia e architettura.


Da via Garibaldi, dove sarà possibile visitare il VOI Donna Camilla Savelli Hotel che ha sede nell’edificio del convento progettato a metà ‘600 da Francesco Borromini per Donna Camilla Virginia Savelli duchessa di Latera e moglie di Pietro Farnese (con la chiesa di S. Maria dei Sette Dolori annessa al convento è una delle celebri incompiute borrominiane), a una serie di luoghi ed eventi in via della Lungara:


• Il Casino Farnese dove, all’ultimo piano, ha sede dal 2006 il Circolo Scandinavo accoglierà i visitatori negli studi degli artisti dei Paesi Nordici ospiti in residenza temporanea, tra libri antichi e rari in un’ambiente esclusivo, intimo e con sapori d’epoca. Da non perdere la visita alla terrazza panoramica del Circolo.


• Lo scalone di Palazzo Corsini dove si potrà ammirare il Sarcofago del Tiaso marino, appena tornato a nuova vita grazie al restauro per mano dell’ ISCR, intervento reso possibile dalla raccolta fondi promossa dall’associazione loveitaly!.


• In via dei Riari 48c, in fondo alla strada senza uscita che costeggia Palazzo Corsini, lavorano Giovanni Tommasi Ferroni e Maya Kokocinski, nello studio che hanno ereditato dai loro padri, Riccardo e Alessandro, talento e luogo di ispirazione e lavoro. Il pubblico di Open House potrà visitare il loro studio, l’ultimo di quelli costruiti negli anni ‘60 da un altro artista Carlo Quattrucci. Un’architettura spontanea contigua all’Orto Botanico che ha ospitato anche il grande poeta spagnolo Rafael Alberti.


• Altri studi d’artista in via della Lungara 18, dove la quinta di un ninfeo romantico nasconde uno dei cortili più verdi e segreti di Trastevere. A rendere speciale questo luogo sono gli artisti e gli intellettuali che lo hanno scelto come ambiente di studio e lavoro. Nei giorni di Open House il cortile si trasformerà in una galleria a cielo aperto, ospitando le opere di Andrea Fogli, Gianluigi Mattia, Serge Uberti e di Giuliano Gemma, il noto attore recentemente scomparso che era anche un apprezzato scultore. Mattia e Uberti apriranno i loro studi come farà anche Francesca Dell’Era, archeologa che per l’occasione ospiterà alcune opere di Uberti.


• In via della Lungara 19, con ingresso anche in via San Francesco di Sales 1a, il Palazzo del Buon Pastore, per secoli luogo esemplare della subalternità femminile, è dal 2001 sede della Casa Internazionale delle Donne. Anche in questo edificio il tempo si è stratificato mantenendo la memoria con il ribaltamento della funzione d’uso: da luogo di contenzione in spazio per nuove funzioni sociali e culturali a servizio del mondo femminile. Una tappa per conoscere l’architettura e le vicende del luogo e ammirare anche la grande magnolia, un monumento vegetale che ha attraversato i secoli.


• Il percorso tra memoria, luoghi, arte e storie si conclude in via S. Francesco di Sales, 88 nello studio degli architetti Paolo Martellotti e Pia Pascalino che ospiterà per l’occasione la mostra Il Soffio del Tempo. Architetture immaginate e disegnate come sculture visionarie. Sculture progettate e costruite col rigore richiesto dal più solido degli edifici. Dagli anni ’70 gli arch. Paolo Martellotti e Pia Pascalino progettano nel loro atelier di Trastevere con la stessa passione e libertà di pensiero che mettono nell’attività di restauro e di riuso dei beni culturali e monumentali, e nel campo della museografia. Gli spazi del Laboratorio affollato da immagini, libri, progetti, opere d’arte, totem tribali, sfociano in un giardino a ridosso del carcere di Regina Coeli, dove Martellotti con la mano dell’artigiano, l’entusiasmo dell’artista, la sapienza dell’architetto crea opere aperte al dialogo con le nuove tribù metropolitane.


Orari e condizioni di accesso ai singoli luoghi si trovano sul sito www.openhouseroma.org.