Mostre
27 febbraio - 6 maggio 2012
Rosaria Redini - Camera ottica
ROMA, La Galleria nel giardino della Fornarina
La mostra CAMERA OTTICA presenta 24 opere di Rosaria Redini che riepilogano il percorso dell’artista dalle prime esperienze olandesi fino alle serie ispirate all’arte giapponese e alle atmosfere berlinesi.

La mostra CAMERA OTTICA  presenta 24 opere di Rosaria Redini (Roma, 1947) che riepilogano il percorso dell’artista dalle prime esperienze olandesi fino alle serie ispirate all’arte giapponese e alle atmosfere berlinesi. A ospitare la mostra, a cura di Tiziana Gazzini, è La Galleria nel giardino della Fornarina, all’interno del ristorante ROMOLO situato all’incrocio tra via Garibaldi e via della Lungara e Vittoria Biasciucci, titolare di questo nuovo spazio d’arte (in realtà storico, a partire da Raffaello che negli stessi ambienti fu sedotto dalla bellezza della Fornarina) è la stessa gallerista che nel 1995 ha ospitato presso la Galleria che allora gestiva in via Garibaldi, RITMI, prima personale romana dell’artista.

In quasi vent’anni Rosaria Redini ha sviluppato con rigore e coerenza il suo percorso artistico realizzando una serie di cicli pittorici che nascono dalla stessa matrice, dallo stesso processo creativo: un codice a barre declinato nelle angolazioni e nei cromatismi come evoluzione astratta di strutture vegetali.
Ciclo dopo ciclo, la tessitura primordiale e sapiente da cui si è mossa nella prima serie realizzata in Olanda, e che arriva fino alle ultime opere realizzate nel 2011 (Ver e Pianta), spinge l’osservatore dentro una camera ottica ai confini delle leggi della percezione visiva. L’intenzione curatoriale è di indurre un turbamento percettivo, una vertigine ottica e mentale. Entrare nella camera ottica di Rosaria Redini è come entrare in una monade leibnitziana. Un mondo chiuso – senza porte né finestre – un interno dove sono tracciati i circuiti, le sinapsi di un pensiero che sente la necessità di trovare un ordine, seppure ossessivo, una geometria sedativa, una gabbia concettuale che porta a superficie e raffredda, rendendole sopportabili, temperature che possono essere infernali
La selezione antologica del lavoro di Rosaria Redini presenta i cicli inediti BERLIN (2006) e SEQUENZA (1975) nella loro interezza e una campionatura dei cicli già esposti: RITMI (1995), QUADRILOGIA (2000), MASAYUKI (2004), in una contiguità spaziale che va oltre il percorso cronologico. E’ tutto qui e ora in una distorsione spazio-temporale che afferma l’unità dell’opera di un’artista mentre ne dichiara la varianza.
Come nella Camera ottica della Rocca Sanvitale di Fontanellato, cara a Bernardo Bertolucci che vi girò una scena di Prima della Rivoluzione, solo all’interno di uno spazio fisso e buio si possono percepire i riflessi mobili della vita esterna catturati da un sapiente sistema di specchi.
Come negli Alveoli Optical della Fondation Vasarely ad Aix-en-Provence, nella Camera ottica di Rosaria Redini in gioco è l’impatto percettivo e la distorsione visiva provocata dai contrasti dei colori e dalla ripetizione delle forme.
Chi vi entra varca la soglia di astronavi perdute nella vertigine dello spazio interiore.

ROSARIA REDINI (1947) vive e lavora a Roma, in via Garibaldi. La sua vicenda artistica e personale esemplifica compiutamente le intenzioni del progetto Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo. Discendente da una delle dinastie di artisti-artigiani più affermate e prolifiche operanti a Roma dalla fine dell’Ottocento a tutto il Novecento, fondata dal bisnonno Eugenio Cisterna (1862 - 1933), Rosaria Redini ha elaborato l’eredità artistica della famiglia assicurandone il transito nei linguaggi contemporanei. A via Garibaldi ha ancora sede lo storico laboratorio di Vetrate d’Arte Giuliani, fondato agli inizi del secolo da suo nonno Giulio Cesare Giuliani e sempre a via Garibaldi l’artista tesse il filo genetico della sua creatività.
Una formazione classica e poi i Diplomi di Disegno Industriale (anni '60) e di Maestro d'Arte del Tessuto (anni '70), presso l'Istituto Statale d'Arte e, sempre negli anni '70, una borsa di studio per l'Olanda, dove approfondisce il movimento De Stijl e il Costruttivismo. Nel periodo olandese si impegna professionalmente nella pittura presso gli Ateliers 63 di Haarlem, dove lavora con la guida di Carel Visser, Ger van Elk, Jan Dibbets e altri artisti dei Paesi Bassi.
Sul finire degli anni '70, ottiene un'altra borsa di studio che la porta per un anno negli Stati Uniti, dove frequenta l'Università del Texas, ad Austin, il College di Belle Arti ad Athens (Ohio) seguendo corsi di pittura, litografia, storia dell'arte. L'esperienza americana si completa a New York dove segue un corso di Storia dell'architettura americana presso la New School of Social Research, frequenta la Parsons School of Design e gli atelier del pittore Babe Shapiro e del serigrafo Lèon Moscowitz.
E', comunque, a Roma che la sua formazione artistica è più legata. Dapprima l'ambiente familiare (la madre e la zia, Laura e Maria Letizia Giuliani, erano, negli anni '30-'40, due apprezzate pittrici vicine alla Scuola Romana, presenti a ben cinque Quadriennali: dalla III del ’39 alla VII del ’55-’56) e poi, negli anni ‘60-'70, gli incontri e la frequentazione con il gruppo di artisti romani della Scuola di Piazza del Popolo, come Tano Festa e Franco Angeli. Rosaria Redini è un’artista che ha saputo coniugare col suo talento e la sua storia la riva destra (la scuola figurativa ben presente negli studi tra via della Lungara e via Garibaldi) con la riva sinistra del Tevere (il pop romano di Piazza del Popolo).
Ed è sempre a Roma che nel 1995 si presenta al pubblico con la mostra personale RITMI (Galleria Vittoria Biasucci).
Negli anni successivi, mentre lavora a FAOS e alla preparazione di altri cicli pittorici, compie una serie di viaggi di studio in Europa e in Asia (Parigi, Londra, Berlino, Tokyo).
Ha collaborato ('97-'98) con l'artista Luigi Ontani alla realizzazione delle vetrate del Palazzo dei Capitani della Montagna sede del Comune di Vergato (Bologna).
L’antologica CAMERA OTTICA fa da spartiacque con i lavori in preparazione di cui Ver e Pianta sono solo l’avanguardia.

L’iniziativa è dell’Associazione Culturale La Coda dell’Occhio, nell’ambito del progetto Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo che si propone di riattivare la memoria dei luoghi e stimolare il confronto degli artisti che lavorano oggi in via della Lungara e in via Garibaldi, strade ancora ricche di studi, laboratori, archivi, gallerie d'arte, ecc., con i grandi artisti e i grandi personaggi che nei secoli hanno lavorato e risieduto nelle stesse strade e negli stessi spazi.
L’evento è patrocinato dalla Provincia di RomaAssessorato alle Politiche Culturali e dal Comune di Roma - Municipio Roma Centro Storico con il contributo di Casale del Giglio – Azienda agricola.


Rosaria Redini – CAMERA OTTICA
Percorso d’artista in 24 opere
a cura di Tiziana Gazzini
Dal 27 febbraio al 6 maggio 2012 - Orario: Mat-Dom 12-15/19-23
www.ristorantefornarina.it - www.lacodadellocchio.com

 

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